Patrimonio naturale e culturale, energia sociale, sistemi produttivi agricoli, turistici, manifatturieri.
IL PROGETTO
PIL I.M.P.U.T.
nasce dall’unione di cinque comuni nel cuore del Montefeltro.
Isola del Piano, Montecalvo in Foglia, Petriano, Urbino e Tavoleto: qui l’iconicità dei luoghi simbolo di una regione si fonde ad un patrimonio storico artistico mirabile e ad una sapienza manifatturiera che è il fiore all’occhiello del territorio.
Cos’è un PIL?
L’acronimo PIL sta per Progetti Integrati Locali, i quali rappresentano un approccio innovativo all’utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi comunitari da parte degli Enti Locali. Si caratterizzano per una progettazione integrata che vede la partecipazione diretta dei soggetti pubblici, delle imprese e dei cittadini delle aree coinvolte a tutte le fasi del progetto, dalla definizione delle strategie fino alla valutazione finale dei risultati ottenuti.
IL PROGETTO
PIL I.M.P.U.T.
nasce dall’unione di cinque comuni nel cuore del Montefeltro.
Isola del Piano, Montecalvo in Foglia, Petriano, Urbino e Tavoleto: qui l’iconicità dei luoghi simbolo di una regione si fonde ad un patrimonio storico artistico mirabile e ad una sapienza manifatturiera che è il fiore all’occhiello del territorio.
Cos’è un PIL?
L’acronimo PIL sta per Progetti Integrati Locali, i quali rappresentano un approccio innovativo all’utilizzo delle risorse finanziarie dei fondi comunitari da parte degli Enti Locali. Si caratterizzano per una progettazione integrata che vede la partecipazione diretta dei soggetti pubblici, delle imprese e dei cittadini delle aree coinvolte a tutte le fasi del progetto, dalla definizione delle strategie fino alla valutazione finale dei risultati ottenuti.
Il Territorio
Le Marche sono un susseguirsi di aree industriali e commerciali, rurali, permeate dalla straordinaria sapienza artigianale. Aperte allo scambio marittimo eppure profondamente radicate ai propri luoghi. Fabbriche ed abitazioni, città e borghi, aspro appennino e costa adriatica si fondono in un’integrazione perfetta tra materia e spirito, tra storia e natura.
Non è un caso infatti che nel Territorio del Montefeltro abbia trovato sede una delle primissime cooperative agricole biologiche d’Italia. La presenza di Urbino: sito dell’Unesco e vivace sede universitaria, inoltre, opera nel contesto come un potente attrattore tale da individuare un Distretto culturale del Montefeltro.
Il GAL Montefeltro raggruppa 30 comuni dell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino per un totale di 84.000 abitanti.
Il Territorio
Le Marche sono un susseguirsi di aree industriali e commerciali, rurali, permeate dalla straordinaria sapienza artigianale. Aperte allo scambio marittimo eppure profondamente radicate ai propri luoghi. Fabbriche ed abitazioni, città e borghi, aspro appennino e costa adriatica si fondono in un’integrazione perfetta tra materia e spirito, tra storia e natura. Non è un caso infatti che nel Territorio del Montefeltro abbia trovato sede una delle primissime cooperative agricole biologiche d’Italia. La presenza di Urbino: sito dell’Unesco e vivace sede universitaria, inoltre, opera nel contesto come un potente attrattore tale da individuare un Distretto culturale del Montefeltro. Il GAL Montefeltro raggruppa 30 comuni dell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino per un totale di 84.000 abitanti.
I comuni
In base ai criteri previsti dalla regione Marche per l’ammissibilità all’iniziativa, l’assetto del nostro GAL si presenta con una prevalenza di aree tipo C3, a cui seguono le aree tipo D mentre solo Isola del Piano e Montecalvo in Foglia sono in area tipo C2. Sulla base di questo e dei requisiti sopra elencati sono stati presentati cinque PIL.
PIL n°1
5 Comuni:
Acqualagna,
Apecchio,
Cagli,
Cantiano,
Piobbico.
PIL n°2
6 Comuni:
Borgo Pace,
Fermignano,
Mercatello sul Metauro,
Sant’Angelo in Vado,
Peglio,
Urbania.
PIL n°3
5 Comuni:
Isola del Piano,
Montecalvo in Foglia,
Petriano,
Tavoleto,
Urbino.
PIL n°4
6 Comuni:
Carpegna,
Belforte all’Isauro,
Frontino,
Lunano,
Sassocorvaro,
Piandimeleto.
PIL n°5
7 Comuni:
Macerata Feltria,
Mercatino Conca,
Monte Cerignone,
Monte Grimano Terme,
Montecopiolo,
Pietrarubbia,
Sassofeltrio.
I.M.P.U.T.
PIL n°3
Urbino è la città capoluogo il cui centro storico è stato inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1998. Le origini della città sono antichissime ma è nel corso del Quattrocento soprattutto grazie all’apporto di Federico di Montefeltro che Urbino acquisì quell’eccellenza monumentale e artistica la cui influenza si estese in tutta Europa.
Sotto l’egida del mecenate il ducato seppe attrarre il meglio che la cultura umanistica rinascimentale italiana potesse offrire. La città ha dato i natali a Raffaello che qui si formò come pittore fin da giovanissimo presso la bottega paterna.
Tavoleto è un suggestivo borgo situato su un contrafforte collinare all’interno della media valle del Foglia tra Marche e Romagna. Il suo nome deriva dal termine latino Tabuletum, ad indicare il luogo dove il legname era trasformato in tavole poi trasportate e lavorate a Roma. Il Castello che ancora oggi domina l’abitato fu uno dei simboli delle lotte di conquista quattrocentesche del territorio tra le famiglie Montefeltro e Malatesta.
Petriano è un piccolo centro collinare che deriva il suo toponimo dal latino Prae tres amnes – sopra tre fiumi, che sono l ’Apsa, il Tagliatesta ed il Razzo. Il borgo è celebre per le “Terme di Raffaello” che offrono numerosi trattamenti terapeutici in virtù delle acque con altissime concentrazioni di minerali, zolfo e bicarbonato che ivi sgorgano.
Isola del piano. Si hanno notizie del primo insediamento abitativo fin dal Medioevo e da allora la storia di questo piccola località è da sempre legata alle sue fiorenti attività artigiane che l’hanno resa un centro rinomato in tutta Italia. La lavorazione della pietra calcarea e dell’arenaria, la produzione della calce, l’estrazione e lavorazione della pietra da gesso, sono state affiancate oggi da attività artigianali e industriali nel campo della ceramica artistica, del mobile e dell’agricoltura biologica. Da segnalare la Foresta Demaniale delle Cesane, un’estesa area naturalistica di grande valore paesaggistico e turistico che si estende tra Isola del Piano, Fossombrone e Urbino.
Montecalvo in Foglia. Appartiene geograficamente al territorio del Montefeltro, Situato in posizione panoramica può essere raggiunto attraverso una via che corre sul crinale, da dove è visibile la caratteristica peculiare del borgo, ovvero gli enormi calanchi che hanno eroso vasti tratti collinari costituendo un vero e proprio “monumento naturale”. L’argillosità del terreno e la conseguente rada vegetazione ne hanno caratterizzato il nome: Montecalvo, cioè spoglio.
GLI OBIETTIVI
Gli interventi di IMPUT sono focalizzati su diversi aspetti e ambiti di sviluppo:
- Esaltazione delle potenzialità del capitale territoriale presente nelle aree rurali marchigiane rappresentato dal patrimonio naturale e culturale, dall’energia sociale della popolazione locale, nonché dai sistemi produttivi locali agricoli, turistici, manifatturieri.
- Creazione, attraverso una pianificazione strategica condivisa, di un sistema di mobilità dolce che lungo la ricca rete sentieristica consenta ai turisti di esplorare e ai cittadini di connettere differenti contesti.
- Creazione di benessere come “motore” per scongiurare la possibile insorgenza di dualità nella localizzazione di infrastrutture e di servizi, cavalcando il trend del turismo rurale-slow.
- Sviluppo di comparti produttivi innovativi in grado di diffondere sul territorio nuove imprese, a partire dalle produzioni di nicchia di qualità, dall’integrità dei paesaggi nelle aree marginali.
GAL Montefeltro
Raggruppa 30 comuni dell’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino per un totale di 84.000 abitanti.
Scopo del GAL è quello di promuovere lo sviluppo di questo territorio rurale attraverso la creazione di un partenariato tra il settore pubblico, privato e la società civile che sia espressione diretta delle esigenze locali.
Svolge questo ruolo proponendo una metodologia che garantisca il rispetto dei seguenti principi generali:
- Tracciare una delimitazione del territorio intercomunale sul quale si vuole intervenire che assicuri unitarietà di azione e una dimensione tale da raggiungere una massa critica di risorse umane e finanziarie.
- Operare in una logica di diagnosi dei fabbisogni, definizione di strategie adeguate, misurazione e confronto dei risultati.
- Individuazione di una strategia di intervento che incoraggi il rafforzamento delle forme di cooperazione tra istituzioni locali, imprese, cittadini e loro associazioni.
BANDI del GAL Montefeltro in PIL
BANDI del GAL Montefeltro fuori PIL
Il contesto normativo in cui si inserisce la strategia regionale di incentivi per l’aggregazione territoriale è quello previsto per la nuova programmazione comunitaria 2014-2020. L’attuazione della nuova politica europea passa attraverso i fondi SIE (Fondi Strutturali e di Investimento Europei) il cui funzionamento ed erogazione sono regolati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE).
Con l’Accordo di Partenariato sottoscritto dall’Unione Europea, le Marche come altre regioni hanno adottato come piano strategico per le proprie programmazioni, il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), il Programma Operativo Regionale (POR) del FSE e il Programma Operativo Regionale (POR) del FESR.
Il capitolo 8.1. del PSR Marche stabilisce le modalità di attuazione delle diverse strategie di aggregazione regionale ed in particolare di quelle relative all’attuazione dei Progetti Integrati Locali (PIL), che prevedono l’applicazione dei principi del “bottom-up” e della multisettorialità degli interventi nel territorio. Lo stesso capitolo definisce le caratteristiche del soggetto promotore e gli elementi costituivi del Progetto Integrato Locale, nonché i principali aspetti di interconnessione con la strategia nazionale delle “Aree Interne”.
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